Orchestre ben temperate è un’immagine che si ispira al mondo musicale per facilitare la possibilità di lavorare a servizio del bello in maniera ispirata e senza uno sforzo personale.
La realizzazione dei nostri obiettivi personali e professionali è influenzata a vari livelli dalla nostra capacità di leadership. Un leader è qualcuno che ha una vision, qualcuno capace cioè di vedere sé stesso e il mondo che lo circonda in un tempo futuro – e ha un desiderio bruciante, un obiettivo rispetto a questo mondo e a questa vita futura, che vuole realizzare insieme a una squadra di collaboratori che condividono la sua visione.
Come vedremo, la leadership è un tema tanto interiore e individuale quanto organizzativo e sociale. Il modo in cui organizziamo le nostre risorse a livello interiore personale e interiore si riflette nel modo in cui lo facciamo con la nostra squadra di collaboratori, e viceversa. Possiamo quindi intervenire su ciascun livello per influenzare l’altro. Dentro l’anima di ciascun individuo, infatti, c’è un’orchestra di strumenti e voci interiori, i nostri personaggi, le nostre capacità che la visione immaginale chiama archetipi, divinità, avi, personaggi interiori, capacità.
Nell’anima, di cui s’interessa la visione immaginale, queste capacità trovano posto naturalmente. Proprio come un direttore d’orchestra, la mente può fare la differenza, tentando di comandare dispoticamente gli strumenti che ha a disposizione o assecondarli al servizio di un’opera e un’esperienza memorabili, tanto per chi ascolta quanto per chi suona.
La visione immaginale si rivolge alla natura e all’arte per trarne immagini concrete e innovative attraverso cui affrontare i temi con cui ci confrontiamo quotidianamente nella vita. Il tema della leadership trova nella direzione d’orchestra un esempio da cui trarre ispirazione. La pratica orchestrale si è posta il problema della leadership e sembra averle dato una risposta efficace in termini di verità estetica: un centinaio di professionisti, ognuno con le proprie attitudini e particolarità, uniti da un progetto creativo e dalla guida carismatica di un leader. Che tu sia un professionista all’interno di un’azienda, un imprenditore, un artista o un giovane che immagina la propria carriera, questa è una magia del mondo orchestrale che forse anche tu desideri sperimentare nel tuo lavoro.
Una delle domande che pongono coloro che non frequentano il mondo della musica sinfonica e operistica è: cosa fa esattamente il direttore d’orchestra? Vedendolo di schiena per quasi tutto il tempo dello spettacolo, il suo ruolo sembra infatti indecifrabile, addirittura non necessario se ricondotto alla gestualità sul podio. Molti dei suoi compiti, infatti, sono invisibili, e riguardano lo scavo della partitura e l’elaborazione di una vision dell’opera da trasmettere all’orchestra. Come un regista teatrale o cinematografico, il direttore tiene insieme tutta la macchina orchestrale (strumentisti, attori in scena) e dirige la luce della telecamera sulle scene (teatrali e musicali) di volta in volta più interessanti.
Negli anni 60 alcuni musicisti americani si sono riuniti con il proposito di suonare insieme senza direttore, fondando un’orchestra che si è affermata a livello mondiale, alla pari di molte orchestre tradizionali. L’esperienza innovativa maturata da questi musicisti nella gestione (e rotazione) della leadership tra i musicisti è diventata recentemente oggetto di insegnamento e addestramento per aziende e manager che desiderano riorganizzare la propria struttura riducendo o eliminando l’equivalente aziendale del direttore d’orchestra.
Nello stesso periodo, alcuni direttori d’orchestra hanno trasmesso ai loro strumentisti una cultura e una sensibilità tale da rendere di fatto non più necessaria la sua funzione. “Ascoltatevi l’un l’altro” è uno degli insegnamenti che uno di questi direttori rivolge più spesso ai propri orchestrali, che alla sua morte gli dedicano un concerto eseguito senza direttore sostitutivo. Un altro direttore concentra la propria pratica sul trasmettere all’orchestra alcune dinamiche interne all’opera eseguita, che ne rendono del tutto superflue le pretese interpretative. “Non esiste l’interpretazione, nell’opera c’è tutto”.
L’insegnamento di questi direttori verte sull’ascolto dei fattori che contribuiscono a creare un’esperienza estetica e immersiva, un flusso che coinvolge indistintamente tanto chi vi partecipa attivamente, quanto chi vi assiste. Il ruolo del direttore non deve necessariamente né letteralmente sparire, ma farsi da parte al momento giusto, dopo aver condiviso la visione dell’opera (l’obiettivo) in maniera tale che tutti vogliano mettersi al suo servizio.
Il direttore d’orchestra ha innanzitutto una visione del significato dell’opera in funzione di un obiettivo che desidera raggiungere attraverso quella performance. Alcuni direttori si sono concentrati sulla creazione di un’esperienza memorabile e di intenso piacere, sia per chi suona, sia per chi ascolta. Cosa fare dell’opera? A quale scopo fare musica (lavorare) insieme? L’ampiezza della visione è ciò che distingue un’esperienza di lavoro (e di risultato) soddisfacente da una mediocre. Solo l’estremo piacere e la passione possono infatti dare risultati altrettanto soddisfacenti, sia a livello individuale che collettivo. Perché questa passione abbia luogo e modo di manifestarsi, come saggiamente spiegava un direttore a un allievo, non bisogna ostacolare il processo con il proprio intervento personale: “lascia che accada, non fare nulla”.
Il direttore si volatilizza invitando i propri orchestrali ad “ascoltarsi l’un l’altro” e a cercare all’interno dell’opera musicale le risposte interpretative (che normalmente viene chiamata la vision dell’opera, solitamente uno dei compiti “invisibili” del direttore). Rifacendoci a questi esempi, possiamo prendere a prestito questa vision anche per il tuo lavoro, sia a livello individuale che di gruppo. Oggi più che mai, la possibilità di creare un’esperienza memorabile e significativa, tanto per chi suona tanto per chi ascolta, è data dalla capacità del nostro direttore interiore di farsi da parte a favore degli strumenti e dell’opera eseguita, che contribuiscono a creare un’esperienza significativa per chi ascolta e per chi suona. La mente, nel tentativo di avere tutto sotto controllo, non fa che spegnere queste risorse e impedire che l’esperienza accada.
Come ottenere tutto questo?
- Nel percorso “liberi e vincenti” imparerai a creare la tua vision e il tuo ideale
- Nel percorso “leader ben temperati” imparerai a vedere la tua orchestra interiore e in particolare gli strumenti (le capacità) per te più lontani dal tuo repertorio abituale
- Nel percorso “leader giardinieri” imparerai a condividerlo con la tua squadra.
- Nel percorso “l’opera che non muore” imparerai a individuare l’essenza della tua opera (il tuo obiettivo, prodotto, risultato pratico) così da farne un’esperienza memorabile e significativa, sia per te e per la tua squadra, sia per chi ne gode come “fruitore” (pratica immaginale e simbolica su opera/prodotto; fenomenologia)
- Nel percorso “leader invisibili” imparerai a farti da parte quando è il momento.
- Nel percorso “l’anima dell’orchestra” rivolgerai la tua attenzione alla tua orchestra (interiore o fisica) e la osserverai con occhi nuovi, come un’entità viva con una propria storia e una propria vocazione intrinseca
- Nel percorso “orchestre ben temperate” sarà l’orchestra a dirigere sé stessa verso la propria vision intrinseca, senza bisogno di un intervento personale del direttore.
Percorsi
- Come orientando, giovane, professionista, ma anche come leader e gruppo di professionisti, puoi creare una vision o obiettivo per la tua vita (che è la più grande opera d’arte) e sviluppare la tua leadership interiore, affinché tu non la debba proiettare in una figura esterna (un direttore, un capo) nel tuo lavoro (“liberi e vincenti”).
- Per realizzare il tuo ideale hai bisogno di collaboratori allineati. La natura può ispirarti concretamente ad allineare te e la tua squadra verso un obiettivo condiviso con la tua squadra: qualcosa per cui svegliarvi entusiasti al mattino (“leader giardinieri”).
- Come leader e professionista all’interno di una squadra, devi anzitutto relazionarti con i tuoi personaggi interiori, affinché tu possa sciogliere i nodi che ti limitano nella tua relazione con i tuoi collaboratori (“leader ben temperati”).
- Come leader, ma anche come giovane orientando, professionista, azienda nel suo complesso e persino come artista, puoi vedere nell’opera, vita o obiettivo che vuoi compiere delle qualità intrinseche che creino un’esperienza memorabile e significativa per te, il tuo gruppo e anche il tuo pubblico (o mercato) (“l’opera che non muore”).
- Come leader, puoi imparare a farti da parte per lasciare che la tua squadra nel suo complesso e l’opera si esprimano nella loro essenza intrinseca (“leader invisibili”).
- Come leader e come squadra, puoi vedere l’essenza della tua squadra e gli obiettivi intrinsechi alla sua realizzazione profonda (“l’anima dell’orchestra”).
- Come squadra, puoi fare esperienza della possibilità di lavorare guidato dal tuo ideale intrinseco e da quello dell’opera, dell’ideale o dell’obiettivo che stai inseguendo (“orchestre ben temperate”).
Questa visione può giovare specialmente in quattro ambiti d’esperienza.
Orientandi
- Come orientando, giovane, professionista, ma anche come leader e gruppo di professionisti, puoi creare la tua vision per la tua vita (che è la più grande opera d’arte) e sviluppare la tua leadership interiore, affinché tu non la debba proiettare in una figura esterna (un direttore, un capo) nel tuo lavoro (“liberi e vincenti”).
- Per realizzare il tuo ideale hai bisogno di collaboratori allineati. La natura può ispirarti concretamente verso un obiettivo condiviso con la tua squadra: qualcosa per cui svegliarvi entusiasti al mattino (“leader giardinieri”) (per altri strumenti per leader, visita i percorsi per leader)
Leader
- Per realizzare il tuo ideale hai bisogno di collaboratori allineati. La natura può ispirarti concretamente verso un obiettivo condiviso con la tua squadra: qualcosa per cui svegliarvi entusiasti al mattino (“leader giardinieri”).
- Come leader e professionista all’interno di una squadra, devi anzitutto relazionarti con i tuoi personaggi interiori, affinché tu possa sciogliere i nodi che ti limitano nella tua relazione con i tuoi collaboratori (“leader ben temperati”).
- Come leader, ma anche come giovane orientando, professionista, azienda nel suo complesso e persino come artista, puoi vedere nell’opera, vita o obiettivo che vuoi compiere delle qualità intrinseche che creino un’esperienza memorabile e significativa per te, il tuo gruppo e anche il tuo pubblico (o mercato) (“l’opera che non muore”).
- Come leader, puoi imparare a farti da parte per lasciare che la tua squadra nel suo complesso e l’opera si esprimano nella loro essenza intrinseca (“leader invisibilI”).
- Come leader e come squadra, puoi vedere l’essenza della tua squadra e gli obiettivi intrinsechi alla sua realizzazione (“l’anima dell’orchestra”).
Artista
- Come leader, ma anche come giovane orientando, professionista, azienda nel suo complesso e persino come artista, puoi vedere nell’opera, vita o obiettivo che vuoi compiere delle qualità intrinseche che creino un’esperienza memorabile e significativa per te, il tuo gruppo e anche il tuo pubblico (o mercato) (“l’opera che non muore”).
- Come orientando, giovane, professionista, ma anche come leader e gruppo di professionisti, puoi creare la tua vision per la tua vita (che è la più grande opera d’arte) e sviluppare la tua leadership interiore, affinché tu non la debba proiettare in una figura esterna (un direttore, un capo) nel tuo lavoro (“liberi e vincenti”).
- Per realizzare il tuo ideale hai bisogno di collaboratori allineati. La natura può ispirarti concretamente verso un obiettivo condiviso con la tua squadra: qualcosa per cui svegliarvi entusiasti al mattino (“leader giardinieri”) (per altri strumenti per leader, visita i percorsi per leader)
Azienda
- Per realizzare il tuo ideale hai bisogno di collaboratori allineati. La natura può ispirarti concretamente verso un obiettivo condiviso con la tua squadra: qualcosa per cui svegliarvi entusiasti al mattino (“leader giardinieri”).
- Come leader, ma anche come giovane orientando, professionista, azienda nel suo complesso e persino come artista, puoi vedere nell’opera, vita o obiettivo che vuoi compiere delle qualità intrinseche che creino un’esperienza memorabile e significativa per te, il tuo gruppo e anche il tuo pubblico (o mercato) (“l’opera che non muore”).
- Come leader e come squadra, puoi vedere l’essenza della tua squadra e gli obiettivi intrinsechi alla sua realizzazione profonda (“l’anima dell’orchestra”).
- Come squadra, puoi fare esperienza della possibilità di lavorare guidato dal tuo ideale intrinseco e da quello dell’opera, dell’ideale o dell’obiettivo che stai inseguendo (“orchestre ben temperate”).