Questo è un viaggio che ti porterà a superare i tuoi blocchi e le tue paure più profonde e a sentirti appagato tanto nella vita professionale quanto in quella personale.
Molti professionisti dedicano tutte le loro energie e il loro tempo alla vita professionale perché “sanno fare solo quello”. Oltre che stagnare dentro ruoli prestabiliti e sempre meno gratificanti (anche economicamente), essi impediscono alla loro azienda o squadra di prendere il volo e realizzarsi davvero. Come un’opera d’arte (“opera che non muore”) anche un’azienda, un progetto o una società, perché non “muoiano” nel tempo, richiedono che il loro creatore si faccia da parte, più o meno simbolicamente.
Per un leader, farsi da parte, o rinunciare anche solo in parte al proprio ruolo da protagonista, nel quale si sente tanto a suo agio, costituisce una “piccola morte metaforica”, dolorosa ma necessaria affinché il tuo ideale possa realizzarsi pienamente oltre te stesso. Non puoi controllare tutto, tantomeno in eterno. Ma come trovare il coraggio di morire, seppure metaforicamente, e di affrontare il vuoto?
Questa piccola morte è necessaria anche per lasciare che qualcosa di nuovo emerga nella tua vita personale. Come abbiamo visto in leader ben temperati, nella vita professionale spesso si mettono da parte aspetti della vita non facilmente gestibili e controllabili, anestetizzandoli e abituandosi a sminuirli anche nella vita personale. Riattivare tali aspetti, vincendo le resistenze e il disagio iniziali, genera un senso di appagamento e di ricchezza che si espande immediatamente su tutti i fronti. Andremo a scoprire le risorse che si nascondono nelle zone più in ombra della tua vita e che possono aiutarti a progredire, realizzandoti in una vita piena di abbondanza e ricchezza tanto sul fronte professionale che personale.
La morte in tutte le sue accezioni (come quella metaforica di cui sopra) è la “grande assente dalla nostra cultura” – una cultura che ha rimosso tutto ciò che non è prevedibile, misurabile, controllabile. Per fortuna, altre tradizioni e culture millenarie ci vengono in aiuto offrendoci strumenti con i quali vedere la morte da prospettive meno spaventose. La natura ci insegna che vita e morte sono l’uno nell’altra, e che tutto in natura vive e muore istantaneamente – ed esperienze come i bagni di foresta giapponese possono reimmetterci in questo flusso da cui ci siamo separati, dando origine alle nostre paure.
Anche l’arte aiuta ad elaborare il tema della morte in maniera poetica. Ci faremo ispirare da esempi memorabili dall’arte e in particolare dalla direzione d’orchestra, nelle cui esecuzioni più riuscite, il direttore d’orchestra sembra farsi da parte, in un atteggiamento riassumibile nella massima “non devi far nulla, ma lasciare semplicemente che accada”. Fino al caso memorabile di un’orchestra che esegue parte di un concerto senza il direttore, da poco scomparso, concretizzando fino in fondo il suo insegnamento: “Ascoltatevi l’un l’altro”.
Insegnamenti come questo diventano dei veri e propri leader invisibili, capaci di ispirare l’orchestra alla pari del direttore in carne ed ossa, e che andremo a ricreare concretamente, partendo proprio dal tuo ideale e da quello della tua organizzazione.