Il mio metodo di lavoro si fonda sul dialogo con le immagini e unisce l’approccio immaginale al consulto divinatorio proprio della tradizione animista africana.

Le persone si rivolgono a me per un problema, una necessità, un desiderio o un obiettivo che può riguardare la sfera personale, di salute, affettiva o quella professionale.

Il primo incontro dura solitamente un’ora, durante la quale il problema viene visto attraverso le immagini degli eventi che lo compongono.

Questo lavoro permette di entrare in profondità dentro il problema (o l’obiettivo) e di osservarlo per ciò che è, ossia un’immagine, un’evento (accaduto o desiderato), liberandolo dai giudizi sociali, morali e culturali in cui viene spesso ingabbiato (siamo quasi sempre vittime di ciò che pensiamo dell’evento a causa di pregiudizi e condizionamenti culturali).

L’output di questo incontro è spesso un mandala di immagini che “costellano” l’evento (problema e/o obiettivo) nella sua complessità. Non è richiesto alcun estro artistico per realizzarlo, soltanto un po’ di fantasia nel rappresentare simbolicamente i vari aspetti dell’evento su cui stai lavorando.

Tutto è immagine, per la Psiche, e pertanto un problema/obiettivo può essere visto attraverso un caleidoscopio di immagini, dove ogni immagine rappresenta il tutto e tutto è rappresentato in ogni sua singola parte. Non ha neppure più senso parlare di problema e di obiettivo come due “entità” distinte, perché l’una è la parte nascosta dell’altro (e il lavoro consiste proprio nel far emergere, immagine dopo immagine, rispettivamente qual è l’obiettivo nascosto dietro al problema o qual è il problema che impedisce di realizzare l’obiettivo che la persona porta).

Già durante la prima fase, attraverso il mandala, è possibile riconoscere quali miti, o divinità sono all’opera nella vita della persona – e riconoscerli è già molto, perché, come spiega James Hillman, fondatore della psicologia archetipica, le divinità vogliono essere riconosciute e riconoscendone una, le riconosco tutte, perché riconosco il divino dietro le immagini degli eventi che vivo, e so a quale altare rivolgermi per la soluzione del problema e il raggiungimento del mio obiettivo.

Qui entra in scena la parte sciamanica del lavoro.

Lo sciamano non agisce mai in prima persona, ma si affida sempre alle divinità, agli spiriti, al sacro, che agiscono per lui.

Agire in armonia con il sacro significa agire in armonia con l’anima, che sono appunto le immagini degli eventi, che sono entità, spiriti, divinità (nascosti dietro l’evento). Significa anche agire in armonia con la natura, con le sue forze e i suoi elementi, e quindi non accumulare karma.ì

Significa infine agire in armonia con la propria natura interiore, la propria missione, ciò per cui l’anima è venuta in questo mondo, che non sempre coincide con ciò che la mente desidera.

La mente è un programma sociale, che giudica sui criteri sociali e morali del giusto e dello sbagliato, e non sa cosa rende davvero felici e appagati, perché non può comprendere la complessità dell’anima (tutte le sue immagini).

Per tali motivi è importante agire in comunione con le divinità, e questo è il lavoro che compie lo sciamano.

La seconda fase del lavoro è un consulto che svolgo in autonomia sul problema o obiettivo dato e che può portare ad ulteriori immagini, questa volta di natura diversa e che spesso simbolica (esempio “un gatto in gabbia”). Dialogando direttamente con le immagini, che sono divinità (la forma in cui si manifestano, nella tradizione animista africana), vengo a conoscenza dell’offerta da compiere per la soluzione del problema e il raggiungimento dell’obiettivo desiderato.

L’offerta da compiere può essere un offerta di cibo (dolci, biscotti, latte, alcol, caramelle, uova, cereali), un sacrificio animale (da compiere in Africa, link ad articolo da scrivere sul perché si fanno sacrifici animali, con intervista a Calixte e contributi di Brivio, Deren etc), che possono essere fatti direttamente o a distanza, autonomamente o indirettamente, a casa o in un luogo di natura prestabilito. Talvolta si tratta di un gesto simbolico, come una purificazione nel lago o in un fiume, o più cose insieme (esempio una doccia con l’acqua del fiume dove si è fatta l’offerta).

Altre volte si tratta di installare un oggetto sacro nel proprio habitat quotidiano, da utilizzare periodicamente affinché faccia il lavoro per te (una sorta di bacchetta magica).

È importante, in tutto questo, eseguire le consegne e farlo nei tempi indicati, perché la natura ha i suoi ritmi ed è importante inserirsi nei suoi cicli per come è richiesto e al tempo richiesto.

Le divinità africane sono “divinità di natura”.

Benefici? Il lavoro energetico che offro, e che ho sperimentato e sperimento da anni anche personalmente, porta a un senso di appagamento di ordine superiore, impalpabile ma concreto, che sperimenti in modo inaspettato, magari una mattina al risveglio o sotto la doccia mentre rifletti su altro e ti rendi conto che la cosa è cambiata, impercettibilmente, ma concretamente.

Siamo abituati a credere che la vita sia una questione di eventi materiali, concreti, reali. In realtà è il lavoro energetico, sottile, spirituale (nel senso di fatto con gli spiriti immateriali) che predomina sul mondo materiale. In ultima istanza sono le emozioni a plasmare la materia, invisibilmente ma sostanzialmente.

Solo così possiamo vivere, senza sforzo, uno stato di appagamento, di felicità e realizzazione, perché siamo connessi con la nostra anima, con la sua missione intrinseca, con le immagini della sua natura.

L’alternativa all’agire attraverso il sacro è agire con l’io, con il corpo che duramente plasma la materia che spesso gli pone resistenza. Tutto questo richiede uno sforzo esagerato e che, anche quando abbia successo, è sempre parziale, insoddisfacente, limitato e soprattutto disarmonico rispetto alla natura (vedi i vari eroi che sulla scia di Ercole compiono atti atroci contro la natura, di cui poi subiscono la vendetta).

Il prezzo dipende dall’entità dell’offerta e viene comunicato dopo il consulto (fase due). A volte è necessaria un’ulteriore offerta per soddisfare quella divinità, quindi è possibile un ulteriore esborso.

Anche non eseguire le consegne comporta seri problemi, perché le immagini dell’anima hanno una loro necessità e prima o poi emergono attraverso gli eventi.