Scrivere di spiritualità africana è difficile, se non impossibile, perché qualsiasi definizione non può che trattare un singolo aspetto di un fenomeno complesso e articolato, escludendo tutti gli altri. Nella consapevolezza di questo limite, proverò a raccontare qualcosa attraverso qualche foto dai miei viaggi.

La spiritualità africana è un culto iniziatico, ovvero si esplica attraverso delle iniziazioni.

Le iniziazioni sono “esperienze”, o “prove” rituali di vario genere.

Una delle prove più significative e ricorrenti è certamente la “clausura”. Durante la clausura si resta in meditazione per alcuni giorni in totale silenzio e limitando all’essenziale ogni contatto con l’esterno, al fine di purificarsi energicamente e spiritualmente prima dei rituali di iniziazione veri e propri. Più volte al giorno vengono fatti dei bagni (o docce) con erbe purificanti.

Dopo il periodo di clausura vengono eseguite le offerte alla o alle divinità (puoi anche essere iniziato a più di una divinità) e avviene l’investitura rituale dell’iniziato, che comprende i simboli, i colori e i braccialetti della divinità. Segue una festa in cui si annuncia alla comunità il nuovo iniziato.

L’iniziazione è un momento importante all’interno della comunità cultuale, alla quale si aggiungono numerosi sacerdoti anche da altri villaggi e spesso da altre città.

Le divinità all’interno della spiritualità africana sono moltissime, per alcuni infinite. Come ho accennato a proposito della mente politeista, essa fornisce infinite possibilità di ritrovare la propria esperienza e il proprio vissuto, evento dopo evento, rispecchiato in un’immagine, ossia una divinità (una delle infinite manifestazioni del sacro).

Esse si manifestano nei consulti sotto forma di immagini e così vengono “immaginate”: ad esempio sotto forme animali, di sirene, antropomorfe. A ciascuna di esse vengono associati colori e simboli, a seconda che siano considerate, ad esempio, divinità “calde” o “fredde”.

L’aspetto “materiale” delle divinità è altrettanto importante di quello visivo e simbolico: statue di legno, braccialetti, seggi, sono tutti oggetti di potere che nascondono e custodiscono il potere stesso delle divinità, attivabile soltanto da chi vi è iniziato.

Presto si stabilisce un legame profondo e intenso con una divinità, che più di altre rappresenta i tratti fondamentali della vita dell’iniziato. Essere iniziato a una divinità significa che, da quel momento, quella divinità è con te, è parte di te e ti assiste in ogni cosa che compi, in cambio delle offerte che regolarmente ti chiede di farle. Diventa il tuo alleato invisibile e ogni cosa che fai la compi insieme alla divinità. Avere una divinità al tuo fianco significa che ogni cosa che compi diventa più facile, perché sei ispirato, sostenuto e protetto dall’insuccesso. Le tue azioni diventano infallibili: è la divinità (in quella forma specifica che ti rispecchia profondamente) ad armonizzare la tua volontà individuale con tutte le altre forze di natura (in un certo senso ti rappresenta presso le altre divinità). La natura si muove insieme a te, è dalla tua parte.

L’armonizzazione della volontà personale con quella universale non è un aspetto irrilevante – in ultima analisi, è ciò che differenzia lo stregone dallo sciamano. Lo stregone opera per conto di un cliente con l’intento di realizzare il suo scopo personale, qualunque siano i costi e i danni che la realizzazione di questo scopo può comportare. Lo sciamano, invece, opera ugualmente per conto di un cliente e con l’intento iniziale di realizzare il suo scopo, ma poi affida il risultato finale alla o alle divinità, al Sacro, al Divino, all’Anima. Questo non significa affatto che rivolgersi a uno stregone sia più efficace rispetto a uno sciamano in termini di realizzazione: le divinità, infatti, vedono più lontano e sanno, più del singolo, cosa davvero sia la realizzazione e la felicità di quell’Anima individuale che si è rivolto allo sciamano con il suo desiderio personale. In più, come ho avuto modo di ascoltare direttamente, giocare con la stregoneria ha i suoi pericoli, e uno stregone deve guardarsi le spalle quando va in giro. Lo sciamano no.

Le divinità sono associate agli elementi: acqua, fuoco, terra, aria. Questo significa che quando si offre alla divinità (ad esempio di acqua) si va al fiume, al lago, al mare, alla cascata o dove quella divinità risiede e può ricevere l’offerta (così come ci sono diversi tipi di acqua…).

Ciascuna divinità ha inoltre le sue richieste specifiche in termini di offerte, che in generale possono includere frutta, caramelle, uova, biscotti, gin, grappa e altri alcolici locali, e, non da ultimo (ma solo in Africa!) il sangue e la carne di animale (e anche qui ogni divinità richiede i suoi animali specifici e, per contro, ha le sue proibizioni).

Se vuoi scoprire di più sulla spiritualità africana partecipa a un seminario esperienziale sull’argomento (qui il calendario) o vieni a fare un viaggio spirituale ed esperienziale in Africa.